Riforma della Responsabilità Amministrativa degli Enti ex Decreto 231 del 2001 – Il Position Paper di Assonime

Compliance

Riforma Responsabilità Decreto 231 Modello Organizzativo
Riforma Responsabilità Decreto 231 Modello Organizzativo

Introduzione: Un punto di svolta per il Decreto 231

La Riforma della Responsabilità Amministrativa 231 proposta da Assonime rappresenta, senza dubbio, un momento cruciale per le imprese italiane. Infatti, il Position Paper pubblicato il 2 aprile 2025 propone un profondo ripensamento del Decreto 231 del 2001, che regola la Responsabilità Amministrativa degli Enti per reati commessi, appunto, nel loro interesse o vantaggio. In questo articolo analizziamo nel dettaglio il contenuto del documento Assonime, il suo impatto sul sistema della compliance aziendale e, soprattutto, il ruolo che il Modello Organizzativo 231 assume nella nuova prospettiva normativa.


Che cos’è il Decreto 231/2001

Il Decreto Legislativo 231/2001 ha introdotto, per la prima volta in Italia, la Responsabilità Amministrativa degli Enti per determinati reati commessi nel loro interesse o vantaggio da persone fisiche che rivestono funzioni di rappresentanza, amministrazione o direzione dell’ente, oppure da soggetti sottoposti alla loro direzione o vigilanza.

Occorre precisare che il decreto si fonda su un principio assolutamente innovativo: l’ente può essere ritenuto responsabile indipendentemente dalla responsabilità penale della persona fisica autrice del reato. Tuttavia, l’adozione e la corretta attuazione di un Modello Organizzativo 231 idoneo a prevenire reati della stessa specie può costituire causa di esonero da responsabilità.


La Responsabilità Amministrativa degli Enti del decreto 231 prima della riforma: fondamenti

La Responsabilità Amministrativa degli Enti, come si è detto, non si basa su una colpa individuale, bensì su una cosiddetta “colpa di organizzazione”. Questa si verifica, in particolare, quando l’ente non ha adottato modelli e strumenti adeguati a prevenire la commissione del reato. In particolare, il Decreto 231 impone all’ente di dimostrare di aver:

  1. adottato un Modello 231 idoneo a prevenire il reato;
  2. nominato un Organismo di Vigilanza (ODV) con poteri autonomi di controllo;
  3. attuato concretamente il modello;
  4. subito una elusione fraudolenta del modello stesso.

Riforma Responsabilità 231 – Interesse o vantaggio: due concetti chiave

Affinché si possa parlare, in concreto, di Responsabilità Amministrativa degli Enti, il reato commesso deve aver procurato all’ente un interesse (scopo perseguito) oppure un vantaggio (beneficio conseguito). La giurisprudenza, peraltro, ha chiarito che l’interesse va valutato ex ante, mentre il vantaggio ex post.


Chi può commettere il reato rilevante per il Decreto 231

Il reato presupposto può essere commesso, a seconda dei casi, da:

  • soggetti apicali (es. amministratori, direttori generali);
  • soggetti sottoposti alla direzione o vigilanza (es. dipendenti);

ed è sufficiente che vi sia una connessione, anche indiretta, con l’attività dell’ente per attivare il processo 231.


Il processo 231 è parallelo a quello della persona fisica

Il procedimento a carico dell’ente si svolge, come noto, in parallelo rispetto al processo penale della persona fisica. Tuttavia, l’assoluzione del dipendente non implica automaticamente, e in ogni caso, l’assoluzione dell’ente, e viceversa.


La funzione esimente del Modello 231

Riforma Responsabilità 231 – Il cuore del Decreto è, senza ombra di dubbio, il Modello Organizzativo 231, la cui adozione e attuazione efficace consente all’ente di ottenere l’esonero da responsabilità. Ma il modello deve essere:

  • idoneo, cioè effettivamente capace di prevenire i reati;
  • attuato concretamente, cioè non solo adottato formalmente;
  • aggiornato costantemente in base ai cambiamenti normativi;
  • supportato da un ODV operativo ed efficace.

Riforma Responsabilità 231 – contiene un Modello Organizzativo 231

Un Modello 231 efficace deve includere, innanzitutto:

  • mappatura delle attività a rischio reato;
  • protocolli di controllo preventivo;
  • procedure disciplinari adeguate;
  • formazione del personale;
  • istituzione dell’Organismo di Vigilanza;
  • sistema informativo e di segnalazione interna (whistleblowing);
  • audit periodici e aggiornamenti continui.

Riforma Responsabilità 231 – Come si realizza un Modello 231

Il Modello Organizzativo 231 deve essere cucito su misura per ogni impresa, poiché ogni realtà aziendale presenta specificità organizzative e settoriali. È proprio qui che entra in gioco il ruolo del Consulente 231, una figura con competenze giuridiche, organizzative e aziendali in grado di:

  • analizzare i rischi, anche potenziali;
  • redigere i documenti in modo coerente;
  • supportare la formazione di dirigenti e dipendenti;
  • assistere nella nomina dell’ODV;
  • affiancare l’azienda in ogni fase di attuazione del modello.

Riforma Responsabilità 231 – L’importanza dell’attuazione concreta del Modello 231

Non basta, evidentemente, adottare un Modello 231 sulla carta. La giurisprudenza più recente (Cass. pen. n. 23401/2021, c.d. sentenza Impregilo) ha chiarito che il giudice deve valutare se il reato poteva essere evitato con una condotta conforme alla regola cautelare contenuta nel modello. Dunque, è la concretezza dell’attuazione a fare la differenza.


Riforma Responsabilità 231 – Aggiornamento del Modello: quando e perché

Il Modello 231 deve essere aggiornato:

  • ogni volta che cambia la normativa rilevante;
  • in presenza di nuovi rischi (es. nuovi reati presupposto);
  • quando emergono inefficienze nel sistema;
  • a seguito di eventi significativi (ispezioni, contenziosi, segnalazioni).

Inoltre, l’aggiornamento è un segno tangibile dell’effettività del sistema di compliance.


Riforma Responsabilità 231 – Il ruolo dell’Organismo di Vigilanza (ODV)

L’Organismo di Vigilanza è un organo autonomo e indipendente che ha il compito di:

  • vigilare sull’efficace attuazione del Modello;
  • proporre aggiornamenti migliorativi;
  • ricevere e gestire le segnalazioni interne;
  • controllare periodicamente le attività aziendali;
  • redigere relazioni per gli organi societari.

La sua attività è, pertanto, cruciale per dimostrare l’effettività della compliance.


Riforma Responsabilità 231 – Ulteriori vantaggi derivanti dall’adozione del Modello 231

Oltre all’esonero da responsabilità, adottare un Modello 231 efficace consente:

  • maggiore affidabilità e reputazione sul mercato;
  • vantaggi nei rapporti con la PA (es. partecipazione a gare);
  • accesso a certificazioni e rating (es. rating di legalità);
  • prevenzione dei reati e riduzione del rischio penale;
  • miglioramento complessivo della cultura aziendale.

Il significato del Position Paper Assonime sulla Riforma della Responsabilità 231

Il Position Paper di Assonime evidenzia chiaramente la necessità di una Riforma puntuale del Decreto 231 del 2001 e della Responsabilità Amministrativa degli Enti, per:

  • armonizzare la normativa con il Codice Antimafia e dei Contratti Pubblici;
  • rafforzare la funzione premiale della compliance;
  • superare la rigidità delle sanzioni e delle misure cautelari;
  • riconoscere valore ai sistemi di gestione del rischio già presenti nelle imprese.

Tra le proposte principali per la riforma della responsabilità amministrativa 231 contenute nel documento si segnalano:

  1. equiparare i sistemi di controllo interni al Modello 231;
  2. introdurre modelli semplificati per le PMI;
  3. armonizzare la prescrizione con quella penale;
  4. abrogare il requisito dell’elusione fraudolenta;
  5. riformare le sanzioni per garantire proporzionalità;
  6. valorizzare le buone condotte processuali.

Il supporto dello Studio Soardi

Lo Studio Soardi di Bergamo assiste da anni società italiane nella redazione, implementazione e aggiornamento dei Modelli Organizzativi 231. Ci occupiamo della formazione del personale, della consulenza nei procedimenti penali 231 e della gestione del rischio legale.


Il ruolo dell’Avv. Stefano Soardi come ODV e Consulente 231

L’Avvocato Stefano Soardi, titolare dello Studio, ricopre numerosi incarichi come Organismo di Vigilanza (ODV) presso aziende italiane. La sua esperienza giuridica e tecnica consente di affiancare le imprese e non solo nella redazione di modelli 231, ma anche nella loro corretta attuazione, nella gestione delle segnalazioni e negli aggiornamenti richiesti dalla normativa.


Conclusioni sulla Riforma della Responsabilità Amministrativa degli enti del Decreto 231 del 2001

La Riforma della Responsabilità Amministrativa 231 proposta da Assonime apre a un futuro più equo, efficiente e coerente con la realtà delle imprese italiane. Adottare o aggiornare un Modello 231 oggi significa non solo prevenire rischi penali, ma anche costruire un asset strategico per la crescita aziendale e per la reputazione della propria organizzazione.

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Documento allegato: Position Paper Assonime – “Sulla riforma della disciplina della responsabilità degli enti – Osservazioni e proposte”, pubblicato il 2 aprile 2025 in materia di Riforma della Responsabilità Amministrativa degli enti ex Decreto 231 del 2001.


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