Le Sanzioni a Carico degli Enti: Cosa Prevede l’Art. 9 del D.Lgs. 231/01?

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L’articolo 9 del D.Lgs. 231/2001 disciplina le sanzioni applicabili agli enti in caso di responsabilità amministrativa per reati commessi nel loro interesse o vantaggio. Si tratta di un aspetto cruciale per le imprese, poiché definisce il quadro delle conseguenze giuridiche in caso di violazione della normativa. Ma quali sono le sanzioni previste e come si applicano?


Quali Sanzioni Prevede l’Art. 9 del D.Lgs. 231/01?

L’articolo 9 del Decreto Legislativo 231/2001 elenca quattro tipologie di sanzioni che possono essere inflitte agli enti riconosciuti responsabili di illeciti:

  1. Sanzione pecuniaria – Sempre applicabile e quantificata in base a un sistema di quote.
  2. Sanzioni interdittive – Possono comportare la sospensione o il divieto di esercizio dell’attività.
  3. Confisca – Prevede l’acquisizione da parte dello Stato del profitto del reato.
  4. Pubblicazione della sentenza – Ha lo scopo di dare pubblicità alla condanna, con effetti reputazionali rilevanti.

Vediamo nel dettaglio ciascuna di queste sanzioni.


1. Sanzione Pecuniaria: L’Impatto Economico sulle Aziende

La sanzione pecuniaria è sempre prevista e viene calcolata in quote, il cui valore può variare da un minimo di 258 euro a un massimo di 1.549 euro per ciascuna quota. Il numero totale di quote può arrivare fino a 1.000, determinando sanzioni che possono superare il milione di euro.

Il giudice stabilisce l’entità della sanzione considerando:

  • La gravità del reato.
  • Il grado di responsabilità dell’ente.
  • Le misure adottate per prevenire il reato.
  • L’impatto economico-finanziario sull’azienda.

Se l’ente ha adottato efficaci modelli organizzativi 231, la sanzione può essere ridotta o persino evitata.


2. Sanzioni Interdittive: Le Conseguenze per l’Attività dell’Ente

Le sanzioni interdittive, più severe delle pecuniarie, possono essere applicate per un periodo compreso tra tre mesi e due anni. Esse comprendono:

  • Interdizione dall’esercizio dell’attività.
  • Sospensione o revoca di autorizzazioni, licenze o concessioni.
  • Divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione.
  • Esclusione da agevolazioni, finanziamenti e contributi pubblici.
  • Divieto di pubblicizzare beni o servizi.

Queste misure hanno un forte impatto sulle imprese, in particolare quelle che operano con la Pubblica Amministrazione.


3. Confisca: L’Acquisizione del Profitto del Reato

L’art. 9 del D.Lgs. 231/01 prevede anche la confisca obbligatoria del profitto ottenuto dall’ente attraverso il reato. Se il denaro o i beni derivanti dall’illecito non sono più disponibili, il giudice può disporre la confisca di altri beni di valore equivalente.


4. Pubblicazione della Sentenza: Un Rischio Reputazionale

In caso di condanna, il tribunale può ordinare la pubblicazione della sentenza su giornali e nel registro delle imprese. Questa sanzione ha un effetto reputazionale significativo, con possibili conseguenze su clienti, fornitori e investitori.


L’Importanza del Modello 231 per Prevenire le Sanzioni

Per ridurre il rischio di sanzioni, le imprese possono adottare Modelli Organizzativi 231, che dimostrano l’impegno dell’ente nella prevenzione dei reati. Un modello ben strutturato può portare:

  • Riduzione della sanzione pecuniaria.
  • Esclusione delle sanzioni interdittive.
  • Maggior tutela per amministratori e dirigenti.

Il Supporto dello Studio Soardi

Lo Studio Soardi di Bergamo da anni assiste società su tutto il territorio nazionale per la realizzazione e aggiornamento di modelli organizzativi ex D.Lgs. 231/01. Inoltre, l’avvocato Stefano Soardi ricopre numerosi incarichi come Organismo di Vigilanza (OdV) per aziende, offrendo supporto alle imprese per garantire una piena conformità normativa.

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