La sicurezza sul lavoro e la responsabilità degli enti: quando il vantaggio diventa una condanna?
Il vantaggio economico nella violazione delle norme di sicurezza sul lavoro
Risparmiare sulle misure di sicurezza potrebbe costare caro alle aziende. La Cassazione, con la sentenza n. 22256 del 2021, ha chiarito che la violazione delle norme prevenzionistiche sul lavoro può costituire un vantaggio economico per l’ente, sufficiente per configurare una responsabilità ai sensi del D.Lgs. 231/01. Questa sentenza è particolarmente rilevante per le aziende che non implementano correttamente le normative di sicurezza sul lavoro, generando rischi di responsabilità legale.
Quando il risparmio sulle misure di sicurezza diventa una responsabilità penale per l’azienda
La Corte ha stabilito che, anche se l’azienda non intendeva causare un incidente, la violazione sistematica delle norme di sicurezza, con il conseguente risparmio di costi, può configurare il requisito del “vantaggio”. Questo principio si applica a tutte le imprese, indipendentemente dalla dimensione, che non rispettano le regole di prevenzione degli infortuni. Evitare di implementare le misure di sicurezza prescritte può portare non solo a incidenti sul lavoro, ma anche a gravi sanzioni per l’azienda.
Le conseguenze per l’ente: sanzioni e blocco dell’attività aziendale
Se l’azienda non adotta adeguate misure di sicurezza, le conseguenze possono essere severe: multe ingenti, sanzioni interdittive, e nei casi più gravi, il blocco delle attività. Tutto questo, pur di risparmiare sui costi di prevenzione, vale la pena?
Si potrebbe, ad esempio, adottare un Modello Organizzativo 231/01 per ottimizzare le procedure aziendali e ridurre il rischio per l’impresa.
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