D.Lgs. 231/01 | Gli enti del terzo settore possono adottare Modello Organizzativi ex D.Lgs. 231/01

Compliance

Come noto gli enti del Terzo settore (ETS) sono soggetti a specifiche normative che regolano la loro organizzazione e gestione, come delineato nel Codice del Terzo settore.

Sebbene il Codice del Terzo settore non faccia riferimento esplicito all’adozione dei Modelli Organizzativi . 231/2001, gli ETS possono comunque trovarsi in situazioni in cui tali modelli sono rilevanti.

In particolare l’articolo 30 del Codice del Terzo settore stabilisce che l’organo di controllo deve vigilare sull’osservanza della legge e dello statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione e sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile.

Inoltre gli amministratori sono tenuti a monitorare l’osservanza delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale dell’ente.

Pertanto, se un ETS svolge attività economiche o riceve finanziamenti pubblici, potrebbe essere considerato opportuno adottare un Modello Organizzativo conforme al D.lgs. 231/2001 per prevenire il rischio di reati che potrebbero comportare responsabilità amministrativa per l’ente.

Ne consegue per gli ETS può risultare estremamente vantaggioso adottare Modelli 231 per mitigare i rischi legali (per l’ente e per i suoi amministratori) e rafforzare la propria struttura di governance.

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