Il Modello 231 è Obbligatorio? La Guida Definitiva alla Responsabilità degli Enti

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Modello Organizzativo 231 Obbligatorio Consulente
Modello Organizzativo 231 Obbligatorio

Introduzione – Il Modello Organizzativo 231 è obbligatorio o no?

MODELLO ORGANIZZATIVO 231 OBBLIGATORIO o no, è una domanda sempre più frequente tra imprenditori, dirigenti d’azienda, amministratori e professionisti che si interfacciano con la Pubblica Amministrazione o operano in settori regolamentati. Comprendere se e quando sia necessario o obbligatorio dotarsi di un Modello Organizzativo di Gestione e Controllo ai sensi del Decreto 231 del 2001 non è solo una questione di conformità normativa, ma rappresenta un passaggio strategico per la gestione del rischio penale e reputazionale d’impresa. In questo approfondimento completo, risponderemo in modo chiaro ed esaustivo ai principali quesiti posti dalle aziende: il Modello 231 è davvero obbligatorio? In quali casi lo è? E, più in generale, che cos’è la responsabilità amministrativa degli enti? Quali sono le conseguenze della sua mancata adozione? Esiste davvero una sanzione per chi ne è privo?

Per rispondere a tutte queste domande è necessario partire dalle fondamenta e, dunque, comprendere bene cosa prevede il Decreto Legislativo 231/2001, cosa si intende per responsabilità dell’ente e quale sia il ruolo attribuito al Modello Organizzativo. Solo così sarà possibile chiarire se, come e quando il Modello 231 è obbligatorio per una determinata realtà aziendale.

Cos’è la Responsabilità Amministrativa degli Enti prevista dal Decreto Legislativo 231/01

Il Decreto Legislativo 231 dell’8 giugno 2001 ha introdotto per la prima volta nell’ordinamento italiano un principio innovativo: la responsabilità degli enti per alcuni reati commessi nel loro interesse o vantaggio. In altre parole, oltre alla responsabilità penale della persona fisica che ha materialmente commesso il reato, può essere chiamata a rispondere anche la società o l’ente collettivo all’interno del quale quel reato è maturato. Questo significa che una società può subire sanzioni molto pesanti, anche di natura interdittiva, nonostante nessun amministratore sia stato condannato in via definitiva.

Le sanzioni previste sono gravi: si va dalla sanzione pecuniaria fino alla sospensione o revoca di autorizzazioni, divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione, interdizione dall’esercizio dell’attività, fino alla confisca del profitto del reato. Ciò significa che la responsabilità dell’ente non è solo teorica, ma rappresenta un concreto rischio d’impresa. Da qui l’importanza del Modello 231 come strumento per prevenirla.

Il Ruolo del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo

Il Modello 231 è un insieme strutturato di protocolli, regole, procedure e controlli adottati volontariamente dall’ente per prevenire la commissione di reati nel suo interesse o vantaggio. L’adozione del Modello 231, se adeguatamente predisposto e attuato, ha una funzione esimente, ovvero può escludere o attenuare la responsabilità dell’ente.

Ma non basta adottarlo: il Modello deve essere costruito tenendo conto delle attività a rischio dell’impresa, aggiornato nel tempo, vigilato da un Organismo di Vigilanza indipendente, condiviso con i dipendenti e parte attiva del sistema di governance aziendale. Quando tutto ciò si realizza, il Modello 231 rappresenta un argine efficace contro comportamenti illeciti e un presidio fondamentale per la compliance penale dell’ente.

Ma il Modello Organizzativo 231 è Obbligatorio?

Il Decreto Legislativo 231/01 non rende sempre necessariamente obbligatorio per le aziende adottare il Modello Organizzativo 231. Tuttavia, e questo è un punto centrale, l’assenza del Modello espone l’azienda a una responsabilità grave qualora venga contestato un reato presupposto. In sostanza, anche se la legge non lo impone in modo esplicito, nella pratica l’adozione del Modello 231 diventa necessaria per prevenire danni enormi in caso di procedimenti penali.

Tuttavia la sua adozione è diventata di fatto obbligatoria in molti settori: ciò accade non per effetto diretto del Decreto 231, ma per regolamenti regionali, bandi pubblici, normative di settore o prassi giurisprudenziali. In queste ipotesi, non avere un Modello 231 significa perdere accreditamenti, fondi pubblici, commesse o addirittura non poter operare.

I Casi in cui il Modello Organizzativo 231 è Obbligatorio o Necessario

Uno dei casi più emblematici è quello della sanità privata accreditata. In diverse regioni, tra cui Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, le delibere regionali stabiliscono che le strutture sanitarie accreditate con il SSN debbano rispondere all’obbligo di dotarsi di un Modello Organizzativo 231, pena la perdita dell’accreditamento. In Emilia-Romagna, anche gli enti di formazione accreditati hanno lo stesso obbligo.

Un altro ambito cruciale è quello delle società partecipate. Le linee guida ANAC raccomandano, e in alcuni casi impongono, l’adozione del Modello 231 per tutte le società in house o a partecipazione pubblica, come strumento di prevenzione della corruzione.

Anche in ambito bancario, assicurativo e finanziario, l’adozione del Modello 231 è un elemento essenziale per soddisfare i requisiti richiesti da Banca d’Italia, IVASS e CONSOB in materia di gestione dei rischi.

E ancora, per partecipare a gare d’appalto pubbliche, ottenere finanziamenti PNRR o accedere a fondi europei, il Modello Organizzativo 231 è spesso richiesto come requisito obbligatorio o criterio premiale. Senza di esso, l’azienda può venire esclusa o perdere punti preziosi in graduatoria.

Infine, è fondamentale comprendere che tutte le aziende che operano in settori esposti ai reati previsti dal D.lgs. 231 (come sicurezza sul lavoro, ambiente, corruzione, reati fiscali) dovrebbero dotarsi del Modello per evitare che l’ente venga travolto da responsabilità in caso di comportamenti illeciti.

La Giurisprudenza: Quando l’Assenza del Modello 231 Costa Caro

In numerose sentenze, la Cassazione ha confermato che l’ente risponde anche quando il reato è colposo, come nel caso di incidenti sul lavoro. Non basta dunque dimostrare di avere un DVR (Documento di Valutazione dei Rischi): serve un vero e proprio Modello 231.

Tra i casi più significativi vi è la sentenza n. 32899/2021, in cui la Suprema Corte ha condannato l’ente per omessa adozione di misure organizzative adeguate alla prevenzione degli infortuni. In altri casi, la Cassazione ha ritenuto che l’adozione del Modello 231 rappresenti l’unico elemento utile per escludere la colpevolezza dell’ente.

Il Modello 231 come Scelta Strategica anche per le PMI

Molte piccole e medie imprese ritengono, erroneamente, che il Modello 231 riguardi solo le grandi aziende. In realtà, il Decreto 231 si applica a tutte le società, comprese le SRL unipersonali. La vera differenza sta nella complessità del Modello, che può essere calibrato su misura. Anzi, proprio le PMI sono più esposte, perché spesso non hanno un sistema di controlli interno strutturato. Per loro, adottare un Modello 231 non è un costo, ma una tutela.

I vantaggi sotto il Profilo ESG: la Governance

Il Modello 231 riveste un ruolo sempre più centrale anche nell’ambito delle strategie ESG (Environmental, Social and Governance). Ciò infatti rappresenta lo strumento organizzativo ideale per presidiare i rischi legali connessi alla sostenibilità. Difatti, attraverso l’adozione e l’attuazione di un Modello 231 ben strutturato, l’impresa può dimostrare concretamente di aver adottato protocolli per prevenire reati ambientali, violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, discriminazioni o illeciti contro la Pubblica Amministrazione, contribuendo così a rafforzare il proprio profilo etico e la governance complessiva.

La recente evoluzione normativa, che tende a integrare la compliance ESG con quella 231, evidenzia come il Modello Organizzativo diventi un elemento imprescindibile per le aziende che intendono accedere a finanziamenti, dialogare con investitori internazionali o dimostrare affidabilità nei mercati regolamentati.

Il Ruolo dell’Organismo di Vigilanza

Un elemento essenziale del Modello 231 è l’istituzione dell’Organismo di Vigilanza (OdV), che ha il compito di vigilare sul funzionamento, sull’efficacia e sull’osservanza del Modello. L’OdV deve essere autonomo, indipendente, dotato di poteri effettivi e professionalità adeguata. La sua presenza rafforza l’idoneità del Modello e garantisce un controllo costante sulle aree di rischio.

FAQ sul Modello Organizzativo 231 Obbligatorio

Il Modello Organizzativo 231 è obbligatorio per legge?

No, non in via generale. Tuttavia, la sua adozione diventa obbligatoria in presenza di specifiche norme regionali o settoriali. Inoltre, rappresenta l’unica esimente per l’ente in caso di reati commessi al suo interno.

Quali aziende devono adottare obbligatoriamente il Modello Organizzativo 231?

Quelle accreditate con il SSN in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna; quelle partecipate pubblicamente; quelle che partecipano a bandi pubblici o operano con fondi PNRR; quelle vigilate da autorità come Banca d’Italia, IVASS, CONSOB.

Cosa rischio se non ho un Modello Organizzativo 231?

In caso di reato, la tua azienda può subire pesanti sanzioni pecuniarie e interdittive. Inoltre, potresti non poter accedere a fondi pubblici, gare o accreditamenti.

Un piccolo imprenditore deve preoccuparsi del Modello 231?

Sì. Il Decreto si applica anche alle PMI e la struttura del Modello Organizzativo può essere adattata alle dimensioni aziendali. Anzi, nelle realtà meno strutturate, il Modello 231 rappresenta una garanzia ulteriore.

A chi posso rivolgermi per adottare un Modello Organizzativo 231 efficace?

Ad un professionista che abbia competenze penalistiche, organizzative e una conoscenza approfondita del D.lgs. 231/01. L’avvocato penalista Stefano Soardi assiste società di tutta Italia nell’adozione e aggiornamento di Modelli 231.

Il Supporto dello Studio Soardi

Lo Studio Soardi di Bergamo da anni assiste società su tutto il territorio nazionale per la realizzazione e aggiornamento di modelli organizzativi ex D.Lgs. 231 del 2001. Inoltre, l’Avvocato Penalista Stefano Soardi ricopre numerosi incarichi come Organismo di Vigilanza (OdV), offrendo competenza e supporto alle imprese per garantire una piena conformità normativa.

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Se la tua azienda opera in un settore a rischio, se partecipa a gare pubbliche, se gestisce fondi PNRR o se semplicemente desidera tutelarsi da sanzioni e procedimenti penali, è il momento giusto per adottare un Modello Organizzativo 231 efficace, obbligatorio o meno. Lo Studio Soardi ti accompagnerà passo dopo passo nella costruzione di un sistema di prevenzione solido, calibrato sulle tue esigenze e conforme alle più recenti indicazioni normative e giurisprudenziali.

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