Responsabilità 231 per Autoriciclaggio: La Cassazione Conferma il Sequestro Preventivo

Compliance

Sentenza Cassazione n. 47/2025: responsabilità amministrativa dell’ente per autoriciclaggio

La recente sentenza della Cassazione Penale, Sez. II, n. 47 del 2025, di seguito scaricabile, conferma la responsabilità amministrativa 231 di una società per il reato di autoriciclaggio (art. 648-ter.1 c.p.), con riferimento all’art. 25-octies del D.Lgs. 231/01.

Questa decisione assume particolare rilievo per le imprese, poiché ribadisce la necessità di adottare Modelli Organizzativi 231 efficaci per evitare conseguenze gravi come il sequestro preventivo finalizzato alla confisca.

Ne abbiamo già parlato in questo articolo: https://www.studiosoardi.com/2025/01/20/sequestro-preventivo-confisca-cassazione-1818-2025/

Perché la responsabilità amministrativa si applica all’autoriciclaggio aziendale?

Nel caso esaminato, la società Campo Frutta Srl ha partecipato a un’operazione di bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio. Gli amministratori hanno sottratto somme dalla società fallita La Palamara Srl, reimpiegandole nell’attività aziendale, eludendo il pagamento delle imposte e ostacolando la riscossione coattiva.

Le condotte contestate:

  • Sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte (art. 11 D.Lgs. 74/2000);
  • Autoriciclaggio e responsabilità 231 (art. 648-ter.1 c.p.);
  • Bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale (artt. 223 e 216 R.D. 267/1942);
  • Responsabilità amministrativa ex D.Lgs. 231/01 per autoriciclaggio (art. 25-octies).

Il Tribunale di Reggio Calabria ha disposto un sequestro preventivo per oltre 999.000 euro, misura confermata dalla Cassazione.

Quali conseguenze per le aziende senza un Modello 231?

La Cassazione ha stabilito che un ente risulta responsabile per il reato di autoriciclaggio ai sensi del D.Lgs. 231/01 se trae un interesse o un vantaggio dalla commissione del reato presupposto. Nel caso in esame, la Campo Frutta Srl ha ottenuto un beneficio economico dalle operazioni illecite, garantendo la continuità aziendale grazie alle somme riciclate.

Il vantaggio per l’ente esiste anche quando l’operazione mira alla sopravvivenza dell’attività e non solo all’arricchimento illecito degli amministratori. Inoltre, il reato di autoriciclaggio si verifica quando il denaro di provenienza illecita viene reimpiegato in attività economiche, rendendo più difficile la tracciabilità delle somme.

L’assenza di un Modello Organizzativo 231 ha determinato la responsabilità dell’ente, secondo i principi giurisprudenziali consolidati in materia.

Responsabilità amministrativa 231 per autoriciclaggio: precedenti giurisprudenziali

La Cassazione ha già affrontato casi simili, consolidando un orientamento severo nei confronti delle aziende prive di un sistema di prevenzione efficace. Alcune sentenze di riferimento:

  • Cass. Pen. n. 5719 del 5 febbraio 2019 ha analizzato l’autoriciclaggio nei rapporti infragruppo, confermando la condanna di un manager per operazioni che ostacolavano l’identificazione della provenienza illecita dei fondi;
  • Cass. Pen. n. 4855 del 3 febbraio 2023 ha chiarito le condizioni per l’esclusione della punibilità nell’autoriciclaggio, escludendola in presenza di operazioni finanziarie e acquisti di elevato valore;
  • Cass. Pen. n. 138 del 2022 ha ribadito che il tentativo di autoriciclaggio assume rilevanza solo se vi è prova della consumazione del delitto presupposto.

Come prevenire il rischio di responsabilità 231 per autoriciclaggio?

Per prevenire il coinvolgimento in contestazioni di autoriciclaggio e reati societari, le aziende devono:

  • Adottare e aggiornare un Modello 231 adeguato per ridurre il rischio di contestazioni per responsabilità 231 autoriciclaggio;
  • Istituire un OdV autonomo e attivo, che monitori le operazioni finanziarie e garantisca la corretta applicazione del Modello 231;
  • Implementare controlli interni per prevenire operazioni illecite, in particolare per contrastare il rischio di autoriciclaggio;
  • Formare amministratori e dipendenti sui rischi 231, con particolare attenzione ai reati di riciclaggio e autoriciclaggio;
  • Verificare periodicamente la compliance aziendale con audit interni e consulenze legali specializzate in D.Lgs. 231/01 e prevenzione dell’autoriciclaggio.

Conclusioni sulla sentenza in esame

La Cassazione con questa sentenza sottolinea che l’assenza di un Modello 231 espone le società a gravi conseguenze. Per le aziende, la compliance rappresenta una necessità per ridurre i rischi di responsabilità amministrativa e patrimoniale. Implementare un Modello 231 efficace è fondamentale per mitigare il rischio di autoriciclaggio e garantire la sicurezza dell’impresa.

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