La recente pronuncia della Corte di Cassazione (Sentenza n. 45594/2024, di seguito scaricabile) offre uno spunto di riflessione importante sui rischi a cui possono andare incontro le aziende quando non adottano adeguati sistemi di controllo e prevenzione dei reati. Il caso esaminato ha riguardato una società il cui rappresentante legale, indicato qui come T.A., è stato accusato di commercio di prodotti con marchi contraffatti e frode nell’esercizio del commercio.
I Rischi per l’Azienda ai Sensi del D.Lgs. 231/01
Il D.Lgs. 231/01 disciplina la responsabilità amministrativa degli enti per reati commessi dai propri rappresentanti o dipendenti nell’interesse o a vantaggio dell’ente stesso. Tra i reati presupposto rientrano quelli contro l’industria e il commercio, come il commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.) e la frode nell’esercizio del commercio (art. 515 c.p.).
Nel caso di T.A., le condotte contestate avrebbero potuto comportare gravi conseguenze per la società, tra cui:
- Sanzioni pecuniarie: Il D.Lgs. 231/01 prevede multe significative calcolate in base alla gravità del reato e alla responsabilità dell’ente.
- Sanzioni interdittive: La società avrebbe potuto subire la sospensione delle autorizzazioni, l’esclusione da appalti pubblici o il divieto di esercitare determinate attività.
- Danno reputazionale: L’associazione del nome dell’azienda a reati di frode commerciale compromette la fiducia di clienti e partner.
L’Importanza di un Modello Organizzativo 231
L’adozione di un modello organizzativo ai sensi del D.Lgs. 231/01 costituisce un elemento fondamentale per prevenire il rischio di commissione di reati e per garantire un sistema di controllo interno efficace. Nel caso in esame, la presenza di un modello organizzativo avrebbe potuto:
- Identificare i rischi specifici: Un’analisi mirata avrebbe evidenziato il pericolo legato all’acquisto e alla vendita di prodotti contraffatti.
- Prevedere procedure di controllo: L’introduzione di controlli sulla provenienza della merce e sulla regolarità dei fornitori avrebbe potuto evitare l’acquisto di prodotti non conformi.
- Formare il personale: La formazione specifica sui rischi di reato e sulle normative vigenti avrebbe sensibilizzato dipendenti e dirigenti.
- Proteggere l’azienda da sanzioni: La dimostrazione dell’adozione di un modello organizzativo e del suo efficace funzionamento avrebbe potuto escludere o attenuare la responsabilità dell’ente.
Come Prevenire Situazioni Simili
Le aziende, specialmente quelle operanti in settori ad alto rischio come il commercio, devono dotarsi di strumenti efficaci per prevenire condotte illecite. Tra le misure preventive rientrano:
- Adozione e aggiornamento del Modello Organizzativo 231: Il modello deve essere calibrato sulla specificità del settore aziendale.
- Nomina di un Organismo di Vigilanza (OdV): Un organo indipendente che monitora l’applicazione del modello e segnala eventuali criticità.
- Verifiche sui fornitori: Assicurarsi che i partner commerciali rispettino gli standard normativi.
Conclusioni
Il caso di T.A. rappresenta un chiaro esempio delle gravi conseguenze che possono derivare dall’assenza di un sistema di prevenzione e controllo. Il D.Lgs. 231/01 offre strumenti concreti per mitigare i rischi, proteggere l’azienda e garantire il rispetto delle normative.
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