Nel panorama della responsabilità amministrativa degli enti ex D.Lgs. 231/01, la recente sentenza della Cassazione Penale, Sez. I, n. 40593 del 2024 – di seguito scaricabile – offre spunti significativi sulla prescrizione delle sanzioni pecuniarie, ribadendo principi che impattano anche sul regime sanzionatorio delle imprese.
Il contesto della sentenza
La Corte ha affrontato un caso in cui un’ammenda pecuniaria inflitta a un individuo era stata dichiarata estinta dal magistrato di sorveglianza per decorso del termine quinquennale di prescrizione. Il Procuratore generale ha impugnato il provvedimento, contestando che l’iscrizione a ruolo della sanzione fosse avvenuta prima dello scadere del termine, impedendo così l’estinzione. La Cassazione ha accolto il ricorso, annullando l’ordinanza e chiarendo aspetti fondamentali applicabili anche nel sistema 231.
Applicazione dei principi al D.Lgs. 231/01
Nella sentenza, la Corte sottolinea come il termine di prescrizione delle sanzioni pecuniarie decorra dalla data di irrevocabilità della sentenza e come l’iscrizione a ruolo della pretesa punitiva rappresenti un atto sufficiente per interrompere tale decorso. Questo principio assume particolare rilevanza anche per le sanzioni amministrative comminate agli enti ai sensi del D.Lgs. 231/01, in cui il mancato pagamento delle sanzioni pecuniarie può generare problematiche operative e giuridiche.
La decisione si innesta su una giurisprudenza consolidata che distingue nettamente tra prescrizione penale e amministrativa, richiedendo per quest’ultima una valutazione rigorosa delle procedure adottate per l’esecuzione coattiva. In ambito 231, la prescrizione delle sanzioni segue le regole del diritto civile, con l’interruzione che dipende dalla conoscenza dell’atto da parte dell’ente sanzionato.
Implicazioni per le imprese
Questa sentenza rafforza l’esigenza per le imprese di adottare modelli organizzativi efficaci e di monitorare costantemente le eventuali sanzioni amministrative pendenti. Il rispetto delle procedure di pagamento delle ammende e l’attenzione ai termini prescrizionali sono elementi fondamentali per evitare complicazioni legali e danni reputazionali.
Conclusioni
La sentenza n. 40593/2024 evidenzia come il sistema sanzionatorio italiano, anche per gli enti, richieda una gestione attenta e puntuale delle procedure esecutive. In tale contesto, l’adozione e l’aggiornamento di modelli organizzativi ex D.Lgs. 231/01 non solo rappresentano uno strumento di prevenzione, ma possono costituire una valida tutela per le aziende rispetto alle sanzioni.
Il Supporto dello Studio Soardi
Lo Studio Soardi di Bergamo da anni assiste società su tutto il territorio nazionale per la realizzazione e aggiornamento di modelli organizzativi ex D.Lgs. 231/01. Inoltre, l’avvocato Stefano Soardi ricopre numerosi incarichi come Organismo di Vigilanza (OdV) per aziende, offrendo competenza e supporto alle imprese per garantire una piena conformità normativa.
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