La recente sentenza della Corte di Cassazione (Sez. IV, n. 570 del 2023), di seguito scaricabile, offre importanti chiarimenti in materia di responsabilità amministrativa degli enti ai sensi del D.lgs. 231/01. Il caso riguarda un grave incidente sul lavoro che ha portato alla morte di un operaio, caduto da un ponteggio privo di adeguate misure di sicurezza durante le operazioni di smontaggio.
I Fatti
L’incidente è avvenuto in un cantiere edile gestito dalla società A.A. Spa, che aveva subappaltato parte dei lavori alla Iron Master Srl. L’operaio, dipendente della Iron Master, è caduto da un’altezza di 10 metri, riportando lesioni fatali. La Corte ha imputato alla A.A. Spa un illecito amministrativo per non aver adottato adeguate misure di sicurezza, come previsto dall’art. 25-septies del D.lgs. 231/01.
La Responsabilità dell’Ente
La Corte ha ritenuto che la società A.A. Spa avesse tratto un vantaggio economico dal risparmio sui costi di sicurezza. Nello specifico, l’ente non ha fornito idonei dispositivi di protezione individuale e ha omesso la formazione necessaria per l’uso dei ponteggi. Questo comportamento è stato considerato non solo negligente, ma sistematico, configurando una “colpa di organizzazione” dell’ente, elemento essenziale per l’imputazione della responsabilità amministrativa.
Il Ruolo del Modello 231
Nonostante la A.A. Spa avesse adottato un modello di organizzazione e gestione ai sensi del D.lgs. 231/01, la sua inefficace attuazione è stata determinante per la sentenza. La Corte ha sottolineato che, affinché il modello 231 sia considerato esimente, deve essere attuato con efficacia, non limitandosi alla sua adozione formale. In questo caso, la mancata vigilanza sull’operato della società subappaltatrice e la carente formazione del personale hanno evidenziato l’inadeguatezza del modello.
Implicazioni della Sentenza
Questa decisione evidenzia l’importanza di una corretta applicazione del modello 231 in tema di sicurezza sul lavoro. Le società devono garantire che tutte le misure di prevenzione siano effettivamente implementate, non solo documentate. La responsabilità dell’ente può essere esclusa solo se il modello 231 è in grado di prevenire concretamente la commissione di reati, inclusi quelli legati alla sicurezza sul lavoro.
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