La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 33859/2024 – di seguito scaricabile – ha esaminato il reato di turbativa d’asta, parte dei reati presupposto previsti dal D.lgs. 231/01. Un amministratore giudiziario, durante la vendita di un capannone industriale sequestrato, ha influenzato la gara fornendo informazioni privilegiate a uno degli offerenti.
Dettagli della sentenza n. 33859/2024 sulla turbativa d’asta
L’amministratore ha turbato la gara fornendo suggerimenti su come migliorare l’offerta per favorire un offerente. Sebbene la gara fosse informale, il giudice ha riconosciuto la sua natura pubblica, configurando il reato di turbativa d’asta ai sensi dell’art. 353 c.p.
Il reato di turbativa d’asta tra i reati presupposto del D.lgs. 231/01
Il reato di turbativa d’asta è uno dei reati presupposto che possono far scattare la responsabilità amministrativa degli enti ai sensi del D.lgs. 231/01. Questo significa che l’ente può essere chiamato a rispondere per il reato commesso da un amministratore, esponendosi a sanzioni severe se non dotato di un modello organizzativo 231.
Come prevenire la responsabilità degli enti con un modello 231 efficace
Per evitare sanzioni, le aziende devono implementare modelli organizzativi idonei a prevenire i reati previsti dal D.lgs. 231/01, tra cui la turbativa d’asta. Hai già verificato il tuo modello organizzativo?
Conclusione
La sentenza n. 33859/2024 sottolinea l’importanza di modelli organizzativi efficaci per prevenire la responsabilità amministrativa degli enti. Contatta oggi stesso lo Studio Soardi a Bergamo per una consulenza personalizzata sul Decreto 231/01 e proteggi la tua azienda dalle sanzioni.
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