Codice Rosso | La Cassazione sullo stalking online

Penale

Stalking Online: La Sentenza della Cassazione n. 10692 del 14 Marzo 2024

Con l’avvento del mondo digitale, lo stalking ha assunto nuove forme, spesso più subdole e pervasive. La Sentenza n. 10692 del 14 marzo 2024 della Corte di Cassazione ha chiarito che gli atti persecutori compiuti tramite mezzi digitali, come social media o messaggi privati, sono pienamente configurabili come stalking ai sensi dell’art. 612-bis del codice penale. Questo riconoscimento è fondamentale per proteggere le vittime anche nello spazio virtuale.

Lo stalking nel mondo digitale

Nel caso trattato, l’imputato aveva tormentato la vittima con una serie di messaggi minacciosi inviati tramite chat e social media. La Cassazione ha stabilito che la natura digitale degli atti non esclude la configurazione del reato di stalking, poiché la paura e l’ansia causate possono essere altrettanto reali e devastanti.


Dati allarmanti: l’aumento dello stalking online

Secondo i dati ISTAT, nel 2024, circa il 2% delle donne italiane ha subito molestie o stalking online tramite social media o messaggi elettronici ​(Ministero dell‘Interno).

Questo fenomeno, in costante crescita, dimostra l’importanza di un intervento legale efficace per tutelare le vittime anche nel mondo virtuale. Le chiamate al 1522 hanno registrato un significativo aumento del 83,5% nel primo trimestre del 2024, segnalando un trend allarmante​ (Istat).


Protezione legale nel mondo digitale

La sentenza sottolinea che, così come nel mondo fisico, la giustizia deve garantire protezione alle vittime di stalking nel mondo digitale. Le misure cautelari possono includere il blocco dell’aggressore sui social media o il divieto di contatto tramite mezzi elettronici. Questo rappresenta un’importante evoluzione del concetto di stalking, esteso anche alle interazioni virtuali.


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