Stalking e Molestie: La Sentenza della Cassazione n. 21006 del 28 Maggio 2024
Ogni giorno, migliaia di persone in Italia vivono nella paura a causa di comportamenti persecutori che alterano la loro vita quotidiana. Lo stalking non solo crea un clima di ansia e insicurezza, ma può anche costringere le vittime a cambiare le proprie abitudini per evitare l’aggressore. La recente Sentenza n. 21006 del 28 maggio 2024 della Corte di Cassazione ha chiarito i confini tra stalking e molestie, ampliando la protezione legale per le vittime di questi reati.
Il contesto giuridico: la differenza tra stalking e molestie
Il reato di stalking, disciplinato dall’art. 612-bis del codice penale, si configura quando una persona adotta comportamenti persecutori ripetuti che provocano paura, ansia, o una sostanziale alterazione delle abitudini di vita della vittima. Al contrario, le molestie (art. 660 c.p.) si riferiscono a comportamenti fastidiosi che disturbano la quiete della persona, ma senza la stessa continuità o intensità.
Nel caso trattato dalla Cassazione con la Sentenza n. 21006, la difesa dell’imputato sosteneva che i comportamenti contestati non fossero continui e dovessero essere qualificati come semplici molestie. Tuttavia, la Corte ha chiarito che anche atti sporadici, se di grande impatto psicologico sulla vittima, possono configurare il reato di stalking.
Decisione della Cassazione: la reiterazione degli atti persecutori
I giudici della Sezione V della Cassazione hanno sottolineato che non è solo la frequenza degli atti a determinare il reato di stalking, ma il loro effetto complessivo sulla vittima. Un comportamento persecutorio può configurarsi come stalking anche se gli atti non sono ravvicinati nel tempo, purché abbiano un impatto destabilizzante e abbiano costretto la vittima a cambiare le proprie abitudini.
Questa sentenza segue la linea di altre pronunce della Cassazione, come la Sentenza n. 19599 del 2023, che ha ribadito come anche comportamenti apparentemente meno intensi ma ripetuti possano costituire stalking se causano un danno psicologico prolungato.
Statistiche ISTAT sullo stalking e le molestie in Italia
Secondo i dati ISTAT del 2024, più di 3,4 milioni di donne hanno subito atti di stalking in Italia. Di queste, il 78% non ha mai chiesto aiuto né si è rivolta a un’istituzione per denunciare il fatto. Le chiamate al numero di pubblica utilità 1522 hanno registrato un aumento del 83,5% nel primo trimestre del 2024 rispetto al 2023, segno di una crescente richiesta di supporto.
Chiamate al 1522 nel 2024:
- 17.880 chiamate nel primo trimestre (incremento del 83,5%).
- 15.109 chiamate nel secondo trimestre (incremento del 57,4%).
Cosa significa per le vittime di stalking e molestie?
La sentenza n. 21006 del 2024 rappresenta un punto di svolta per la protezione delle vittime di stalking. In passato, molti casi venivano derubricati a molestie, poiché gli atti non erano percepiti come abbastanza continui. Ora, grazie a questa sentenza, è chiaro che ciò che conta è l’effetto cumulativo degli atti persecutori e l’alterazione della vita della vittima.
L’avvocato Stefano Soardi, del Foro di Bergamo, assiste da anni le vittime di stalking e molestie anche attraverso il gratuito patrocinio a spese dello Stato, permettendo a tutti di accedere alla giustizia, indipendentemente dalla loro situazione economica.
Se hai subito atti persecutori o molestie, contattaci subito per una consulenza. Difendere i tuoi diritti è il primo passo verso la libertà. Siamo qui per aiutarti.