D.Lgs. 231/01 | Quali i rischi per le imprese e quali i rimedi

Compliance

Rischi e sanzioni per le imprese ex d.lgs. 231/01

Il Decreto Legislativo 231/2001 ha introdotto la responsabilità amministrativa degli enti per una serie di reati commessi nel loro interesse o vantaggio. Questo comporta che le imprese possano essere chiamate a rispondere non solo civilmente o penalmente, ma anche con specifiche sanzioni amministrative, che possono avere un impatto notevole sul loro funzionamento. Oltre a ciò, i rischi per un’impresa comprendono la perdita di credibilità, danni economici, e il deterioramento dei rapporti con clienti, fornitori e stakeholders.

Quali sono i principali rischi per le imprese?

Un’impresa può essere esposta a una vasta gamma di rischi se non adotta le misure necessarie per prevenire la commissione dei reati previsti dal d.lgs. 231/01:

  1. Rischio penale: se l’impresa viene coinvolta in procedimenti legati a uno dei reati previsti dal decreto, può subire gravi conseguenze legali. In altri termini l’azienda stessa corre il rischi di essere sottoposta in prima persona ad un procedimento, di fatto, penale.
  2. Rischio economico e finanziario: le sanzioni imposte possono avere un effetto devastante sulle finanze aziendali. Le multe possono essere ingenti e, in alcuni casi, è possibile l’interdizione da determinate attività o la chiusura forzata.
  3. Rischio reputazionale: un’inchiesta o una condanna possono minare profondamente la fiducia dei clienti, dei partner commerciali e degli investitori. In uno scenario sempre più globale e connesso, anche un sospetto di illecito può generare un danno d’immagine difficilmente recuperabile.
  4. Rischio operativo: le sanzioni accessorie possono limitare la capacità operativa dell’impresa, impedendo l’accesso a contratti pubblici o all’esercizio di alcune attività economiche.

Tipologie di sanzioni previste dal d.lgs. 231/01

Il decreto prevede diverse tipologie di sanzioni, variabili a seconda della gravità del reato e del contesto specifico. Le principali sanzioni applicabili a un’impresa che viene riconosciuta responsabile sono:

  1. Sanzioni pecuniarie: la società può essere condannata a pagare multe che variano in base alla gravità del reato, al grado di coinvolgimento e alle condizioni economiche dell’impresa. Le sanzioni pecuniarie sono calcolate in “quote”, con un minimo di 258 euro e un massimo di 1.549 euro per ogni quota. Il numero di quote può variare da 100 a 1.000, il che significa che la multa massima può arrivare a oltre 1,5 milioni di euro.
  2. Sanzioni interdittive: possono impedire all’impresa di continuare la propria attività per un periodo di tempo determinato, con effetti paralizzanti per la continuità aziendale. Queste sanzioni includono:
  • Interdizione dall’esercizio dell’attività
  • Sospensione o revoca di licenze o autorizzazioni
  • Divieto di contrattare con la pubblica amministrazione
  • Esclusione da agevolazioni, finanziamenti o contributi
  • Divieto di pubblicizzare beni o servizi
  1. Confisca: consiste nel sequestro di beni equivalenti al profitto ottenuto dal reato, che può colpire direttamente il patrimonio aziendale e comportare un grave danno finanziario.
  2. Pubblicazione della sentenza: in caso di condanna, il tribunale può ordinare la pubblicazione della sentenza su giornali o siti ufficiali, aggravando ulteriormente il danno d’immagine per l’impresa.

Il rischio per le società internazionali e le PMI

Le grandi imprese internazionali e le piccole e medie imprese (PMI) possono essere ugualmente vulnerabili ai rischi legati alla responsabilità amministrativa. Le società multinazionali devono prestare particolare attenzione alle normative internazionali e locali, mentre le PMI potrebbero non avere le risorse interne per affrontare questi rischi senza l’assistenza di esperti. L’omessa adozione di un modello organizzativo adeguato può esporre entrambe le categorie di imprese a rischi significativi, indipendentemente dalla loro dimensione.

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