D.lgs. 231/01 | Il Tribunale evidenzia alcuni punti deboli dei Modelli Organizzativi in un caso di corruzione

Compliance

La sentenza n. 3314 del Tribunale di Milano – di seguito scaricabile – riguarda un caso emblematico di applicazione del D.Lgs. 231/01. La decisione ha coinvolto una società accusata di non aver adottato un Modello Organizzativo efficace per prevenire il reato di corruzione, come richiesto dalla normativa.

I fatti del caso

La società in questione, operante nel settore medico, era stata accusata di aver tratto vantaggi economici da un accordo illecito con un pubblico ufficiale. Tale accordo includeva la stipula di contratti di consulenza non autorizzati e il pagamento di somme in denaro e altri benefici al pubblico ufficiale. L’illecito amministrativo è stato contestato in base agli articoli 5, comma 1, lettera b), e 7 del D.Lgs. 231/01.

Responsabilità ex D.Lgs. 231/01

Uno degli aspetti cruciali del caso è stata l’analisi del Modello Organizzativo adottato dalla società. Il Tribunale di Milano ha ritenuto che il modello fosse inadeguato e che non avesse funzionato efficacemente. In particolare, il Tribunale ha rilevato che la società non aveva adottato protocolli sufficienti per prevenire i reati di corruzione, né aveva attivato misure per rilevare ed evitare l’accordo illecito.

Applicazione delle sanzioni

In linea con quanto previsto dall’articolo 17 del D.Lgs. 231/01, il Tribunale ha applicato una sanzione pecuniaria di 200.000 euro, riducendo l’ammontare originario di un terzo grazie al riconoscimento di circostanze attenuanti. Tuttavia, è stata disposta anche la confisca di una somma pari a 148.520 euro, considerata il profitto del reato.

Le carenze del Modello Organizzativo

Un altro elemento di rilievo nella sentenza riguarda la carenza del Modello Organizzativo, che non si era dimostrato idoneo a prevenire reati della natura contestata. In particolare, il Tribunale ha sottolineato come la società avesse omesso di aggiornare il modello e non avesse previsto procedure efficaci per monitorare le attività dei dipendenti e degli apicali coinvolti nelle attività aziendali. Questo evidenzia l’importanza di un continuo aggiornamento dei modelli organizzativi e l’effettiva applicazione delle misure previste.

Conclusione

Questa sentenza sottolinea quanto sia cruciale per le aziende adottare modelli organizzativi conformi alle disposizioni del D.Lgs. 231/01, al fine di evitare responsabilità amministrative. Un modello ben strutturato e aggiornato può fare la differenza tra una condanna e l’esonero dalle responsabilità.

Soardi Studio Legale, con sede a Bergamo, offre assistenza legale per la redazione e l’aggiornamento dei Modelli Organizzativi ex D.Lgs. 231/01, supportando le società nella conformità alle normative vigenti. L’avvocato Stefano Soardi, del Foro di Bergamo, ricopre da anni il ruolo di Organismo di Vigilanza per diverse imprese del territorio, garantendo la piena efficienza dei processi di prevenzione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *