D.Lgs. 231/01 | Nuove modifiche con il “Decreto Carceri”

Compliance, Penale

Le Modifiche del D.L. 92/2024 al D.lgs. 231/01: Impatti e Considerazioni Pratiche per le Imprese

Il Decreto-Legge n. 92 del 2024 ha introdotto modifiche rilevanti al Decreto Legislativo 231/01, che disciplina la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Queste novità legislative non solo ampliano il panorama dei reati che possono coinvolgere le aziende, ma impongono anche nuovi obblighi di compliance. Esaminiamo nel dettaglio le principali modifiche e cosa significano per le imprese italiane.

1. Introduzione del Reato di “Indebita Destinazione di Denaro o Cose Mobili”

Una delle modifiche più significative riguarda l’introduzione dell’articolo 314-bis nel codice penale, che istituisce il reato di “Indebita destinazione di denaro o cose mobili”. Questo nuovo reato colpisce i pubblici ufficiali o gli incaricati di pubblico servizio che utilizzano denaro o beni mobili in modo diverso da quanto stabilito, ottenendo un vantaggio patrimoniale ingiusto o causando danni a terzi. La responsabilità amministrativa dell’ente può scattare anche per questo reato, aggiungendosi a quelli già previsti dal D.lgs. 231/01.

2. Modifica dell’Articolo 25 del D.lgs. 231/01

Il Decreto-Legge n. 92/2024 modifica l’articolo 25 del D.lgs. 231/01 per includere il nuovo reato tra quelli che possono comportare la responsabilità amministrativa delle aziende. Inoltre, elimina il riferimento all’abuso d’ufficio dalla rubrica dell’articolo 25, pur mantenendo la rilevanza del reato nell’ambito della responsabilità amministrativa.

3. Impatto Sulle PMI

Le piccole e medie imprese (PMI) potrebbero risentire in modo particolare di queste modifiche. Le PMI spesso non dispongono delle stesse risorse delle grandi aziende per gestire la compliance e potrebbero trovarsi in difficoltà nel dover aggiornare i propri modelli organizzativi per conformarsi alle nuove normative. Tuttavia, il mancato adeguamento può comportare gravi conseguenze, incluse sanzioni pecuniarie e interdittive. Le PMI devono quindi valutare attentamente i rischi e considerare la possibilità di collaborare con consulenti esterni o implementare soluzioni di compliance più efficienti.

4. Considerazioni Pratiche

Per le aziende, è essenziale adottare un approccio proattivo per conformarsi alle nuove disposizioni. Ecco alcuni passaggi pratici che le imprese possono intraprendere:

  • Audit Interno: Condurre un audit interno dei processi aziendali per identificare eventuali aree di rischio e assicurarsi che i modelli organizzativi siano aggiornati per prevenire la commissione del nuovo reato di indebita destinazione di denaro o cose mobili.
  • Aggiornamento dei Modelli di Organizzazione: Rivedere e aggiornare il modello di organizzazione e gestione (MOG) dell’azienda, includendo misure specifiche per prevenire il nuovo reato introdotto dal D.L. 92/2024.
  • Formazione del Personale: Implementare programmi di formazione continua per sensibilizzare i dipendenti sulle nuove responsabilità e sull’importanza di rispettare le normative interne, soprattutto in settori a rischio.
  • Collaborazione con Consulenti Legali: Valutare la possibilità di coinvolgere consulenti legali o esperti di compliance per garantire che l’azienda sia pienamente conforme alle nuove disposizioni normative.

Conclusione

Le modifiche apportate dal D.L. 92/2024 al D.lgs. 231/01 rappresentano un ulteriore passo verso una maggiore trasparenza e legalità nella gestione delle risorse pubbliche. Tuttavia, queste novità impongono alle imprese, soprattutto alle PMI, di rivedere e potenziare i propri sistemi di gestione e controllo. L’adozione di misure proattive e un costante aggiornamento delle pratiche di compliance sono fondamentali per evitare le gravi conseguenze legali e amministrative che potrebbero derivare dalla mancata conformità.

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