Nell’era digitale, la questione delle riprese in luoghi pubblici è diventata sempre più rilevante. Questo articolo offre una panoramica dettagliata delle norme e della giurisprudenza in materia, essenziale per chiunque si trovi a maneggiare fotocamere o videocamere in spazi pubblici.
Il quadro normativo di riferimento
La materia è regolata principalmente da:
- Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), recepito in Italia con il D.Lgs. 101/2018
- La Legge sul diritto d’autore (L. 633/1941), in particolare gli articoli 96 e 97
- L’articolo 10 del Codice Civile, che tutela il diritto all’immagine
- L’articolo 234 del Codice di Procedura Penale, relativo alle prove documentali
Riprese in luoghi pubblici: principi generali
In linea generale, è consentito filmare e fotografare persone in luoghi pubblici, ma con importanti precisazioni:
- Riprese da parte delle forze dell’ordine:
La Cassazione penale (Sez. VI, sentenza n. 4997/1998) ha stabilito che le videoregistrazioni e le riprese fotografiche effettuate dalla polizia giudiziaria in luoghi pubblici sono legittime e utilizzabili come prove nel procedimento penale, in base all’art. 234 c.p.p. - Riprese da parte di privati:
Secondo la Cassazione penale (Sez. VI, sentenza n. 40577/2008), le riprese effettuate da privati in luoghi pubblici sono generalmente lecite, a meno che non violino la privacy delle persone in situazioni particolari. - Limiti e distinzioni:
È fondamentale distinguere tra riprese in luoghi pubblici e quelle in luoghi di privata dimora. La Cassazione penale (Sez. II, sentenza n. 25363/2015) ha chiarito che il reato di interferenze illecite nella vita privata (art. 615-bis c.p.) si configura solo per riprese in luoghi di privata dimora. - Utilizzo delle riprese:
La Cassazione penale (Sez. II, sentenza n. 10/2017) ha stabilito che le videoriprese in luoghi pubblici possono essere acquisite come prove senza necessità del contraddittorio previsto dall’art. 189 c.p.p. - Videosorveglianza:
La Cassazione penale (Sez. II, sentenza n. 28367/2017) ha determinato che le videoriprese realizzate in luoghi pubblici sono utilizzabili nel procedimento penale anche in assenza dell’avviso “area videosorvegliata”.
Il consenso e le eccezioni
Il GDPR ha rafforzato la necessità del consenso per il trattamento dei dati personali, incluse le immagini. Tuttavia, esistono eccezioni:
- Eventi pubblici o di interesse pubblico (art. 97, L. 633/1941)
- Quando la persona non è il soggetto principale dell’immagine
- Riprese per scopi giornalistici o di cronaca (art. 136 e seguenti del D.Lgs. 196/2003)
Uso commerciale e social media
L’utilizzo di immagini per scopi commerciali richiede sempre il consenso esplicito dei soggetti ripresi (art. 96, L. 633/1941). La pubblicazione su social media è considerata diffusione pubblica e quindi soggetta alle stesse regole.
Minori e tutele rafforzate
La ripresa e diffusione di immagini di minori richiede il consenso dei genitori o tutori legali, come previsto dall’art. 8 del GDPR.
Diritto all’oblio
Il GDPR (art. 17) ha introdotto il “diritto all’oblio”, permettendo agli individui di richiedere la rimozione di proprie immagini in determinate circostanze.
Valutazione caso per caso
Come evidenziato dalla sentenza del Tribunale civile di Trieste n. 353/2011, l’utilizzo di immagini, soprattutto in ambito giornalistico, deve essere valutato caso per caso per evitare lesioni della dignità della persona ripresa.
Sanzioni
Le violazioni possono comportare sanzioni civili (risarcimento danni ex art. 2043 c.c.), penali (art. 167 D.Lgs. 196/2003), e amministrative previste dal GDPR (fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato annuo globale).
Conclusioni
Il panorama legale relativo alle riprese in luoghi pubblici è complesso e in continua evoluzione. Mentre è generalmente consentito filmare e fotografare in luoghi pubblici, è fondamentale prestare attenzione a non violare la privacy delle persone in situazioni particolari o in luoghi che, pur essendo tecnicamente pubblici, possono godere di una ragionevole aspettativa di riservatezza.
Data la complessità della materia e le potenziali conseguenze di una violazione, in caso di dubbi specifici è sempre consigliabile consultare un esperto legale. La consapevolezza delle norme e della giurisprudenza in materia è essenziale per sfruttare le possibilità offerte dalla tecnologia nel pieno rispetto della legge e dei diritti altrui.