La recente sentenza della Cassazione Penale, Sez. II, n. 26238 del 07/07/2022, ha affrontato questioni cruciali relative alla responsabilità degli enti ai sensi del D.Lgs. 231/2001, in un caso di truffa aggravata e inquinamento ambientale.
La decisione ha evidenziato l’importanza dell’adozione di modelli organizzativi efficaci per prevenire reati, sottolineando che la mera esistenza di tali modelli non è sufficiente, ma deve essere dimostrata la loro effettiva attuazione.
Nel caso specifico, l’ente imputato aveva adottato un modello organizzativo, ma la Corte ha ritenuto che non fosse stato applicato efficacemente, dato che i reati erano stati commessi da soggetti apicali all’interno dell’ente. Questo ha portato alla conclusione che l’ente non aveva impedito la commissione dei reati, nonostante le disposizioni del modello organizzativo.
La sentenza ribadisce l’importanza del criterio di “interesse o vantaggio” dell’ente nella valutazione della responsabilità. L’ente può essere ritenuto responsabile se il reato è stato commesso per un interesse o vantaggio dell’ente stesso. In questo caso, la Corte ha identificato un vantaggio diretto derivante dalla commissione del reato, ovvero l’ottenimento di erogazioni pubbliche non dovute.
Infine, la sentenza ha anche trattato la questione della quantificazione del profitto del reato, stabilendo che il profitto confiscabile deve essere calcolato al netto dell’utilità comunque derivata dall’adempimento parziale o totale delle obbligazioni contrattuali lecite. Questo principio assicura che solo il vantaggio economico diretto e illegittimo sia soggetto a confisca, evitando penalizzazioni eccessive e ingiustificate per l’ente.
In conclusione, la sentenza costituisce un importante precedente per la responsabilità degli enti, sottolineando la necessità di un’applicazione effettiva e concreta dei modelli organizzativi e la corretta valutazione dei vantaggi illeciti per determinare la responsabilità e le sanzioni applicabili.
Soardi Studio Legale assiste da anni società attive in disparati settori nella redazione di Modelli Organizzativi e di Gestione ex D.Lgs. 231/01 e l’avvocato Soardi, penalista in Bergamo, ricopre diversi incarichi quale Organismo di Vigilanza (ODV) ex art. 6 del Decreto 231/01.