GDPR: a 100 giorni dall’entrata in vigore della General data protection regulation l’Italia (con gran parte dei Paesi UE) è in ritardo nell’adozione della relativa legislazione nazionale.

Compliance

Facciamo due conti su come il GDPR è stato fatto proprio dagli stati europei

Fin dall’adozione del GDPR la Commissione si è impegnata per l’adeguamento delle varie legislazioni nazionali alle nuove norme.

I lavori preparatori sono in grave ritardo in tutta Europa. Solo Austria e Germania sono al passo con i tempi stabiliti.

A nulla serve nascondersi dietro le prossime elezioni politiche nazionali. In una recente intervista il Commissario alla Giustizia UE Vera Jourova ha affermato che: “… ci sono sempre elezioni in qualche paese ma l’amministrazione deve fare il suo dovere ovunque”.

Per fronteggiare tale ritardo la Commissione ha recentemente pubblicato alcuni orientamenti. L’obiettivo dell’Organo UE è facilitare l’applicazione diretta delle nuove norme in materia di protezione dei dati da parte dei cittadini e delle imprese. In particolare si cerca di agevolare le PMI.

Per assicurare l’implementazione del GDPR nei tempi previsti sono stati messi a disposizione anche fondi per un totale di 1,7 milioni di euro ai Garanti privacy nazionali e 2 milioni di euro per le PMI per ottenere assistenza specifica.

Proprio queste ultime sono motivo di preoccupazione. Difatti, a seguito di un recente sondaggio realizzato dalla Commissione, molte si sono dette “sorprese” nel sapere che il GDPR diverrà efficace il maggio prossimo.

Di seguito il link agli orientamenti sopra menzionati: https://ec.europa.eu/commission/priorities/justice-and-fundamental-rights/data-protection/2018-reform-eu-data-protection-rules_it