Introdotte nuove norme in materia di reati agroalimentari nel D.lgs. 231/01

Compliance

Il 1 dicembre 2017 il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge per introdurre nuove norme in materia di reati agroalimentari.

Il DDL pone al centro del proprio progetto la figura del consumatore finale con l’intento di garantire la tutela della salute pubblica e la tutela penale dell’economia, adottando il concetto di “Identità alimentare”, ovvero l’identità o qualità intrinseca del prodotto o degli ingredienti che ne rappresentano il contenuto qualificante.

Nasce così una nuova generazione di reati tra i quali il “Disastro sanitario” (art. 445 bis c.p.) che sanziona con la pena della reclusione da 6 a 18 anni l’avvelenamento, contaminazione o corruzione di acque o sostanze alimentari dalle quali derivino “per colpa la lesione grave o la morte di tre o più persone e il pericolo grave e diffuso di analoghi eventi ai danni di altre persone”. Si evidenzia anche l’“Omesso ritiro di sostanze alimentari pericolose” dal mercato (art. 442 c.p.) ed il reato di “Agropirateria” (art. 517 quater.1 c.p.) posto a fronte della vendita di prodotti alimentari accompagnati da falsi segni distintivi o da marchi di qualità contraffatti.

Nel suo Titolo III il DDL interviene anche in materia di responsabilità amministrativa degli enti.  Si è infatti ampliato il catalogo dei reati presupposto 231 con la modifica dell’articolo 17 del decreto e con l’introduzione dell’articolo 6 bis con il quale viene imposta alle imprese del settore la creazione di modelli di organizzazione e controllo per facilitare l’adempimento dei relativi obblighi giuridici.