Modello 231 e Modello aziendale ISO 9001: no all’equiparazione da parte della Cassazione

Compliance

Con la sentenza n. 41768 del 22 giugno 2017 la sesta sezione penale della Corte di Cassazione ha affermato l’insufficienza dell’adozione di modelli aziendali ISO UNI EN ISO 9001 per poter escludere la responsabilità amministrativa dell’ente cui è attribuito un reato previsto dal D.lgs. 231/01.

La Suprema Corte ha ritenuto, infatti, che tali modelli non possono essere equiparati a quelli previsti dall’art. 6 del D.lgs. 231/2001 per le ragioni di seguito riassunte.

In primo luogo il modello 231 ed il modello ISO 9001 hanno due differenti scopi. Difatti, mentre il modello ISO si riferisce al controllo della qualità dell’attività lavorativa ed è finalizzato al rispetto delle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro o degli interessi tutelati dai reati in materia ambientale, il modello 231 mira alla prevenzione dei reati presupposto indicati nel D.lgs. 231/2001.

La Suprema Corte ha poi evidenziato il fatto che i modelli ISO UNI EN 9001 non individuano gli illeciti da prevenire.

In ultimo, nella sentenza è stato sottolineato che il modello ISO 9001 manca, rispetto al modello 231, del codice di comportamento, del codice etico, delle procedure per la conoscenza dei modelli e del sistema sanzionatorio per la violazione del modello stesso.

Di seguito si allega la sentenza in formato PDF: Cass. Pen. sez. VI, n. 41768, 13.09.2017